Il Monte Civetta è il simbolo di Alleghe. La sua immensa parete verticale, con vie di arrampicata lunghe anche 1000 m e difficilissime è accessibile solamente dagli scalatori più forti al mondo. Fortunatamente il lato dalla Val di Zoldo ha delle vie di accesso alla vetta che sono alla portata di molti (ma non di tutti).
Per raggiungere la vetta del Monte Civetta a 3220 m slm infatti si possono percorrere questi itinerari (fattibili con attenzione anche in discesa):
- la via Normale: un sentiero piuttosto difficile che non va sottovalutato; anche la via normale presenta dei brevi tratti attrezzati con cavo metallico;
- la via ferrata degli Alleghesi uno dei modi più belli e panoramici per arrivare in vetta
- la via ferrata Tissi: una difficile via ferrata che porta al Rifugio Torrani dal quale poi si può arrivare in vetta.
In questo articolo descriviamo un giro ad anello che partendo da Malga Casera della Grava sale in vetta facendo in salita la Ferrata degli Alleghesi ed in Discesa la Ferrata Tissi.
Lasciata l'auto alla Casera della Grava (attenzione che per arrivarci vi è una strada piuttosto stretta) si prende il segnavia 557 che per una comoda strada forestale fa guadagnare quota.
Giunti in prossimità della Forcella della Grava si incontra la partenza della teleferica per il rifugio e da questo punto in poi il sentiero diventa la classica traccia tra piante, erba, mughi e ghiaioni. Si prosegue in salita seguendo sempre il sentiero 557 fino a raggiungere il circo glaciale della Busa del Zuiton. L'attacco della via ferrata degli Alleghesi è a pochi minuti.
Giunti sotto la parete dal quale parte il cavo si mette l'imbrago, caschetto e moschettoni e si affronta la prima ripida parete verticale ma ricca di appigli e protezioni.
La ferrata presenta il tratto più impegnativo ed esposto all'inizio. In ogni caso per tutte le pareti verticali chesi incontrano ci sono sempre dei pioli e delle scalette che facilitano la progressione. Queste pareti sono alternate a delle brevi ed esposte cenge sempre perfettamente attrezzate.
Si sale guadagnando rapidamente quota mentre l'ambiente diventa sempre più drammatico e maestoso. Il panorama inoltre si va aprendo regalando impareggiabili vedute sul Pelmo e su Alleghe che con il suo lago si allontana sempre di più. Bellissimo anche il panorama sul Lago Coldai.
L'ultima parte dell'itinerario corre in cresta. Il sentiero è sempre ben marcato e accessibile ma siamo oltre i 3000 m e la fatica si fa sentire: meglio procedere con estrema cautela fino a quando si raggiunge la Croce di Vetta.
Il panorama dalla vetta è grandioso ed a 360 gradi. Oltre al Pelmo si possono ammirare molti altri gruppi Dolomitici tra cui Tofane e Marmolada.
La discesa non è facile. Il sentiero che dalla vetta porta al Rifugio Torrani sebbene non sia difficile non va sottovalutato a causa del terreno particolarmente poco compatto (è molto facile finire a gambe all'aria).
Il rifugio Torrani è un vero rifugio nel senso più radicale del termine. Un paio di stanze e delle panchine attendono gli escursionisti per offrire loro un piatto di pasta e, per chi vuole passare la notte in quota, anche un tetto sotto cui dormire.
A questo punto le vie per tornare a valle sono due: o si prende il sentiero della via normale, oppure, per i più preparati ed allenati si può fare la ferrata Tissi in discesa. Per questo articolo abbiamo percorso la seconda opzione.
Superato un nevaio si arriva all'inizio del cavo metallico. La ferrata Tissi attraversa un ambiente maestoso di infinito fascino.
La ferrata corre su grandi lastre rocciose inclinate molto ripide intervallate da salti di roccia verticali in cui bisogna dis-arrampicare. Scendendo con molta attenzione evitando di muovere dei sassi si arriva, non senza fatica, al Van delle Sasse un grande vallone roccioso racchiuso tra la Cima della Busazza e la Cima delle Sasse.
Senza perdere quota si prende la traccia di sentiero che punta verso la Forcella delle Sasse (2476 m slm). Dalla forcella si apre il panorama sulla Val di Zoldo e si vede la lunghissima discesa da percorrere che ci separa dalla Casera della Grava (1627 m slm).
La prima parte della discesa è su sentiero non sempre solido e pulito: va affrontato con attenzione. A mano a mano che si scende la traccia migliora fino a diventare la comoda strada forestale percorsa al mattino. I nostri piedi tireranno un grande sospiro di sollievo quando raggiungeremo l'auto: sono oltre 1600 i metri di dislivello percorsi gran parte dei quali in via ferrata. La maggior parte dell'itinerario richiede una grandissima attenzione quindi anche il cervello ringrazierà a gita finita.
La ferrata degli Alleghesi probabilmente non è la più difficile tra le vie ferrate dell'Agordino ma sicuramente è una di quelle più belle, ricche di fascino e storiche.